LA MOBILITA’ NELL’ANZIANO
Come certificato da studi la progressiva e regressiva, oltre che in parte fisiologica, riduzione di velocità del cammino dell’anziano è predittiva e dichiarativa di un processo neurologico di deterioramento cognitivo!
Per camminare occorre capacità di decisione, energia neuro-muscolare disponibile e possibilità di ricorso alle memorie in cui sono depositati gli automatismi motori appresi negli anni.
UNA ABITUDINE “FARMACOLOGICA”
Tutti i Medici di base, geriatri, psichiatri e psicogeriatri , dovrebbero “ricettare” con assiduità l’attività motoria quotidiana forzando “la naturale pigrizia dell’anziano”. Le Le istituzioni dovrebbero fornire un competente e abbondante esercizio fisioterapico, e organizzare accompagnatori volontari alla passeggiata anche di gruppo quotidiana e a passo “allegro”.